1 Settembre 2018

La terra trema i legami si rafforzano, il Centro Italia ha bisogno di te!

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SOLIDARIETTERREMOTOOvunque si guardi, radio, tv o giornali si sente parlare dei terremoti che continuano con costanza ad abbattersi sul Centro Italia. Molte volte mi sono chiesta cosa avrei potuto fare come singola cittadina per aiutare concretamente, ma poi spesso, presa dalla frenesia della vita quotidiana, mi limitavo a dare un contributo economico e mandare un pensiero di speranza. Questo fino a poco tempo fa, ma ora le cose sono cambiate.

Una persona ha scritto su GenGle: “facciamo qualcosa di concreto”, un’altra ha risposto: “ci sto” poi un’altra, e un’altra ancora. Così, lo scorso weekend sono partiti i nostri cinque missionari, per vedere come è la situazione lì, per capire cosa avremmo potuto fare di concreto per aiutare le persone che si trovano a vivere un disagio totale e una paura costante.

Ho così intervistato Oscar, il GenGle che ha lanciato la proposta iniziale di fare qualcosa, e che ha preso autonomamente contatti con un parroco della zona per rendere concrete le sue parole ed azioni.

Raccontaci di questa esperienza, cosa avete fatto e cosa potremmo fare per contribuire nel nostro piccolo.

È così difficile esprimere sensazioni che una simile esperienza trasmette. Di questo viaggio mi rimarranno nell’anima le persone. Volevo partire da solo col mio piccolo carico di aiuti, da portare ad un prete, quelli in prima linea che si sporcano le mani. In questo viaggio mi han seguito: Gianluca Fani, Giacomo Pecchioli (che sarebbe comunque andato per suo conto tramite l’associazione “Io non crollo), Ilaria Neri e Laura Brogi.

Ma non solo, tantissime persone, Gengle e non, ci han riempito l’auto di ogni cosa, ne cito una per tutti : Serena Piccardi che è sempre pronta ad intervenire in caso di emergenza. Lo aveva fatto anche ad Agosto, dopo la grande scossa. Un viaggio in cui rapporti umani e stima reciproca crescono .

Arrivati, nella terra dei miei avi, le braccia si spalancano e ci accolgono. Riempiamo il container del cibo di Don Ramon, prete incapace di obbedire agli ordini della curia, perché ha un solo boss, come dice lui, a cui rispondere. Ha allestito un campo di emergenza con cucina attrezzata di tutto punto, dove mette a dormire e sfama, ogni volta che le scosse aumentano, fino a 60 persone al giorno.

Finito il lavoro lì, salutiamo Laura e Ilaria che torneranno a Firenze, e ci arrampichiamo tra le montagne tra frane e montagne di neve. Di notte arriviamo in una frazioncina di Accumoli che si chiama Macchia e scarichiamo varie cose da Benedetto, attore musicista, che non lavora, come dice lui, ma lo pagano per coltivare una passione: aiutare i bambini disabili. Riceve gli aiuti e li distribuisce agli abitanti dei paesi vicini .

La tappa seguente è stata Colle Verrico dove abbiamo incontrato Alessandro Novelli, titolare di una azienda agricola e di un agriturismo. Scultore, poeta, filosofo, capofila di battaglie ambientali e sociali. Un sognatore concreto. Ha creato il Movimento per la terra, casa comune di moltissimi allevatori che si prestano aiuto reciproco. Ci apre la sua casa, ci accoglie alla sua mensa. La mattina si parte, temperatura 10 gradi sotto zero. Andiamo di paese in paese, di casa in casa, di roulotte in roulotte, di container in container.

Incontriamo molte persone uomini e donne, tosti come quella terra aspra e avara, che rende resistenti, come la forgia rende duro il ferro. Con cui devi lottare ogni giorno a cui devi strappare il pane quotidiano.

Ne rammento solo alcune: Filomena con le sue mani da millenaria che sogna la sua lavatrice rimasta sotto le macerie e che vive con la figlia con evidenti problemi cognitivi, in un container. Marisa, che non ce la fa a nascondere la disperazione, inondandomi il giubbotto di lacrime. Carmen che fa parte della bella comunità di Capricchia, campo autogestito, che ha perso tutto ad Amatrice e quel poco che aveva salvato dal crollo, lo ha perso lì visto che la neve le ha fatto, col suo peso, crollare il container dove viveva. Sul telefono come motto in whatsapp ha scritto una frase di Vasco Rossi :” E ho cercato di non guardare, di dimenticare..”

Ma dimenticare è impossibile, la terra trema e continua a tremare.

La terra trema, ma i legami tra gli uomini diventano saldi, si rafforzano e questo alimenta la speranza.

Sicuramente in questo viaggio abbiamo ricevuto molto di più di quello che abbiamo dato, ed è per questo che mi sento in debito verso questa gente dai volti scavati dal lavoro e dal freddo, attaccati ai loro valori, alla loro terra.

Stiamo cercando di dare aiuti concreti. Anche questo sabato è previsto un camion di aiuti organizzato da noi con le cose che ci avevano richiesto. Quello che ci teniamo a dire è: “tutti possiamo fare qualcosa, tutti possiamo dare qualcosa, l’importante è non rimanere fermi, contattateci, o contattate Movimento per la terra o Io non crollo. Ma facciamo qualcosa! Noi ci saremo!”

 

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