1 Settembre 2018

Restiamo in conflitto

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Ti sei mai chiesto perché restiamo in conflitto, con le persone anche dopo esserci separati da loro, anche se fanno parte del passato e non abbiamo più niente da condividere con loro? Cos’è che non ci permette di lasciare andare?

Forse dovremmo fare chiarezza su cosa significa per noi la parola conflitto. Durante il workshop “Restiamo in Conflitto” ne abbiamo parlato, sviscerando i diversi punti di vista e i molteplici significati che ognuno di noi dà a questo concetto.
La discussione che ne è nata in seguito ha permesso a tutti i partecipanti di creare un pensiero comune da cui partire per affrontare il modo in cui ci mettiamo in relazione agli altri. Questo è stato possibile grazie ad un percorso che è partito da un’ auto analisi, soffermandosi poi a come ci collochiamo nei rapporti con le altre persone, per concludersi con l’analisi di come entriamo e affrontiamo il conflitto. Questa è stata una di quelle occasioni per affrontare un argomento difficile e faticoso con un po’ di leggerezza e anche divertendosi.

Ecco come abbiamo fatto: le attività proposte hanno coinvolto i partecipanti in prima persona facendoli disegnare, scrivere e riflettere e chissà da quanto tempo era che molti di loro non prendevano in mano un pennarello a punta grossa.

L’analisi personale ha permesso di avere ben chiare le proprie competenze sociali come la capacità di ascolto o l’empatia, mentre il gioco grafico ha consentito ai partecipanti di focalizzare quali fossero le modalità relazionali privilegiate da ognuno tra collaborazione, cooperazione o competizione. Infine la discussione e la consegna della Carta d’Identità con la lista di cose da non fare e il kit di pronto soccorso per situazioni conflittuali ci ha portati a trarre le conclusioni utili ad ognuno. Alla fine dell’incontro il consiglio spendibile è stato quello di provare a mettere in pratica anche solo una delle modalità e strategie proposte per iniziare a introdurre un piccolo cambiamento all’interno del proprio modo di restare in conflitto. Il gioco è fatto: è possibile restare in conflitto senza distruggere sé e l’altro, ma traendone confronto e crescita. Non ci credete?

Ottavia Re Fraschini, Sara Rimoldi di Promesis s.s. Mediazione Familiare

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