GianCarlo è un uomo annoiato da quasi 16 anni di matrimonio, la ragazza fresca e solare che aveva sposato tanti anni fa si è pian piano trasformata nella suocera: intransigente e puntigliosa che non lascia mai correre nulla, troppo apprensiva con i figli e soffocante con tutta la famiglia.
Probabilmente il fatto di aver dedicato tutta la sua vita a fare da colante sacrificando i propri sogni e desideri ha fatto si che la luce dentro i suoi occhi si spegnesse. Teresa dal canto suo è stanca della solita routine, delle stesse frasi tutti i giorni, è stanca di non sentirsi più sexy e desiderata, è stanca delle liti con i bambini, delle mezze parole di Gian Carlo, dei mille appuntamenti da ricordare che non comprendono quasi mai cose per lei.
Tutto scorre… con il solito inesauribile ritmo, I figli 14 e 16 anni sono in piena turbolenza adolescenziale e sono l’unico imprevisto costante nella vita dei due.
Nessuno di loro ha voglia di parlare di questa insoddisfazione personale per paura di ferire l’altro o anche solo di sembrare ingrato. Tante parole non dette, tanti gesti non fatti.
Un giorno Gian Carlo torna a casa, è stanco, scontroso. Decide di parlare con Teresa e aggrappandosi ad una sciocchezza come il fatto che non ha ricomprato le pasticche per il fornello dell’anti zanzara inizia a lamentarsi del fatto che lei non è più la stessa, che la loro vita fa schifo, che lui non si sente realizzato né appoggiato. Lei è opprimente e cerca sempre di controllare tutto non lascia mai nulla al caso, ed è sempre pronta a criticare ogni piccolo errore suo e dei figli.
Le parole escono da quella bocca con una cattiveria inaspettata, cose stratificate in anni di repressione fluiscono come vomito incontrollate. 16 anni riassunti in una parola: ‘schifo’!
Teresa non ci sta, e replica con tutta la sua forza esprime il suo disappunto, e cerca di rispondere sconcertata, la rabbia sale piano piano dentro di lei, fino a quando ripensando a tutto quello che è stato detto inizia anche lei a sfogarsi e tirare fuori il peggio dei 16 anni trascorsi insieme.
FERMO IMMAGINE….
Se potessimo essere spettatori, e mettere tutte le frustrazioni, rimpianti e aspetti negativi di questa storia su due piatti della bilancia chi ne avrebbe di più?
Se fossimo obiettivi e dovessimo valutare, probabilmente noteremo che entrambi hanno i loro ‘pesi’ e che tutto sommato si equivalgono. Ma ognuno porta i propri pesi e generalmente non tende a soppesare con lo stesso metro di giudizio i pesi altrui. Da qui le frasi: ‘Io ho sofferto molto più di te’ e così via.
Ora il punto è: Cosa fare? Provare ad andare da un mediatore familiare? Uno psicologo? O non fare nulla?
Voi cosa fareste? Quale potrebbe essere il finale di questa storia?