L’altro lato della medaglia una nuova famiglia che cresce…
Bisogna essere forti, perché quando capita davvero e lo proviamo sulla nostra pelle, anche se nella testa ce lo siamo immaginati mille volte, fa un effetto totalmente diverso
Agosto.
Caldo afoso e la voglia di tuffarsi, nonostante sia stata rimandata anche quest’anno per la prova costume. Andrà meglio la prossima, prometto che da settembre mi iscriverò in palestra, come sempre, e che cercherò di combattere i carboidrati che si depositano, come sempre, in modo irreversibile.
Quindici giorni con i bambini, cercando di trovare il bello nelle piccole cose e passando giornate spensierate, sbrigando solo lo stretto indispensabile.
Quindici giorni senza figli, in cui lavoro il doppio e cerco di godermi qualche giornata in compagnia di chi mi fa stare bene, progettando un inverno che si preannuncia pieno di idee, di impegni e di importanti decisioni da portare avanti. Oppure no.
I miei figli sono partiti con papà e la sua ragazza, in una vacanza che ha proprio il sapore di famiglia. Hanno equipaggiato la macchina, preparato il cane, studiato l’itinerario e prenotato per dormire. Sono pronti per passare dei giorni pieni, in relax, stare insieme al di fuori da ogni incombenza quotidiana e godendosi il tramonto sulla spiaggia, il pesce a cena e i giochi in acqua.
I ragazzi mi chiamano tutti i giorni, riempiendomi di dettagliati particolari sulle loro giornate e sono felice che vogliano condividerli con me. Sono bambini fortunati, hanno molte persone che vogliono loro bene e che, pur non avendo un legame di sangue, si occupano e preoccupano di loro. Questo mi rende felice e orgogliosa, per la rete di relazioni che si sta formando intorno a loro e che mi permettono di stare tranquilla. Crescendo, non dipenderanno più strettamente da me, che sono sempre stata il loro primo riferimento, ma scopriranno il mondo anche attraverso gli occhi di chi ha una vita diversa dalla mia. Decideranno, crescendo in piena libertà personale, quale insegnamento è più affine a loro e assaporeranno il piacere della vita. Ora si sentono liberi di andare e divertirsi, condividendo questa gioia anche con me, e mi rende felice sapere di essere parte, anche solo marginale, di questa loro prima importante esperienza. Il loro entusiasmo ne trova uno ancora più grande da parte mia, che voglio incoraggiarli ad andare e vivere senza preoccuparsi per me.
Non posso fare a meno di pensare, comunque, a come sarebbe stato andare noi quattro, tutti insieme, come famiglia originale. Razionalmente posso darmi spiegazioni degne di un’arringa da tribunale americano, ma l’emotività sente in modo diverso. Ho viaggiato pochissimo con il mio ex marito, alludendo sempre a motivi che allora sembravano validi e ora vedo come totalmente inconsistenti. Sarebbe bastato crederci un pò di più e non dare per scontato un rapporto che non può esserlo mai. Mi domando se potevo fare qualcosa in più o se non altro in modo diverso, visto che questa donna ha la capacità di tirar fuori dall’uomo che abbiamo in comune, cose che io non riuscivo proprio a vedere. Pensavo di avere vicino una persona che non avrebbe mai preso un traghetto o attraversato la penisola in macchina, ma evidentemente mi sbagliavo. Io non ci sono più e in questo nuovo assetto familiare lui mostra un lato diverso, mettendo da parte i mille impegni lavorativi che un tempo sembravano sempre inderogabili e comportandosi in modo nuovo rispetto alla nostra vita matrimoniale. Probabilmente nei lunghi rapporti di coppia rimaniamo incastrati in ruoli troppo rigidi che ci assorbono e non ci diamo la possibilità di essere diversi da come gli altri ci vedono. Rimaniamo imprigionati in una figura che negli anni non ci rappresenta più. La solida e tranquilla vita di tutti i giorni in alcuni casi rappresenta una minaccia per il nostro essere, piuttosto che un traguardo a cui ambire. E’ una realtà in cui facilmente perdiamo di vista la cosa più importante di tutte: noi stessi. Se non siamo centrati sulle nostre necessità, che variano negli anni, e non siamo pronti a cambiare, non possiamo occuparci degli altri in modo pieno e gioioso. Nutriamo sempre una sottile insoddisfazione che poi si ripercuote, in modo inevitabile, sulla persona che dorme con noi, ogni singola notte. Avere qualcuno vicino deve essere vissuto come un dono meraviglioso, una possibilità non scontata, l’opportunità di condividere con una persona che riteniamo diversa dalle altre un’esistenza, che così può essere ancora più piena. Ma nel momento in cui tutto questo diventa vuota abitudine, si scolora e perde tutta la forza che dovrebbe avere per natura. Porta così la coppia ad appiattirsi, a perdere entusiasmo e andare avanti per inerzia, a non stupirsi più delle piccole cose, che sono la vera forza del rapporto e a perdersi, in un labirinto fatto di doveri e ruoli predefiniti. Ci vuole la forza di ricominciare insieme, ripartire dalle basi, oppure l’onestà di guardarsi negli occhi e di prendere strade diverse, dandoci la possibilità di voltare pagina.
Ammiro questa donna, che per amore si fa carico di un pacchetto famiglia non da poco e che affronta tutto a testa alta con un bel paio di occhialoni inforcati sul naso, guardando bene dove mettere i piedi. Sono felice per lui che ha avuto il coraggio di ricominciare e spero che questo nuovo modo di vivere possa continuare a tirare fuori il suo meglio e non ricadere negli sbagli che abbiamo commesso insieme. I miei figli vanno e vengono da questa casa con l’entusiasmo e l’apertura mentale che cerco di insegnare loro ogni giorno, e con la speranza che possano essere il collante di questa grande famiglia allargata. Oggi la vivono da figli ma magari un giorno potrebbero essere i protagonisti adulti di una storia che hanno già conosciuto, con ruoli diversi.
A me non resta altro che rimanere a guardare questa nuova famiglia che si sta formando e che sta crescendo, fermamente convinta che nella vita si possa sempre ricominciare e darsi una seconda possibilità, che diventa migliore della prima quando siamo consapevoli degli errori che abbiamo commesso. Senza rimpianti e senza rimorsi. Pronta a rimettermi in gioco a mia volta.