L’ho appena messa a dormire, l’ho guardata attentamente. Oggi è stata una giornata particolare per noi e mi sono chiesta se la stava ripercorrendo mentre le cantavo la ninna nanna.
Oggi lei ha avuto la possibilità di trascorrere qualche ora insieme a mamma e papà. Ma non prima con mamma e poi con papà, lei ha avuto la possibilità di averli contemporaneamente. L’avevo preparata a questa giornata e non si capacitava del fatto che io potessi anche solo salire nella stessa macchina con loro.
Prima di uscire mi ha detto “Mamma però non litigate”
Lei stava investendo tanto in quella uscita e noi non potevamo deluderla.
Mentre percorrevo la strada dei ricordi non ho potuto fare a meno di pensare che l’uomo che avevo al mio fianco oggi era solo il padre di mia figlia. Eppure era lo stesso uomo che fino a qualche anno prima avevo giurato amore eterno. Ma la vita si sa è beffarda e anche se oggi non è più l’uomo di cui sono innamorata rimane comunque l’uomo di cui è innamorata mia figlia ed io questo glielo devo perché sono sua madre e anche se le dico che spesso i grandi fanno cose stupide devo insegnarle che si può anche fare tanto nel bene e nel rispetto dell’altro.
Quando siamo entrati nel negozio per comprarle il vestiario in vista dell’autunno ho capito quanto io e lui fossimo ancora più diversi. Io avrei preso solo il necessario perchè anche quando le compro qualcosa cerco di farle capire che spesso si può prendere solo ciò di cui si ha bisogno, lui invece le avrebbe comprato ogni capriccio. E questa non è una critica nei suoi confronti, ma la consapevolezza che essere un genitore separato ti porta a darle anche il superfluo quasi a colmare un vuoto che lasciamo nella loro vita ogni giorno, quasi ad alleggerire il peso delle scelte che non sono dipese da loro, ma solo da due adulti che in un momento complesso della loro vita hanno smesso di completarsi e scelto di essere ognuno la metà di se stessi.
Così ho scelto di guardare come la complicità tra padre e figlia fino ad allora a me sconosciuta potesse farmi nascere un sorriso e vederlo non più come la persona che mi aveva tolto qualcosa, ma come quella persona che stava dando a sua figlia la semplicità di essere padre.
Mentre camminavamo sui pezzi di un matrimonio fallito lei saltava sulle corde dell’amore che ha scelto di continuare a darci nonostante le circostanze.
Ho provato a fare un passo indietro a guardarci da fuori e ho pensato che in fondo nonostante le sofferenze forse stavamo ancora facendo un buon lavoro!