Ogni giorno, per ognuno di noi, è sempre più difficile trovare un senso nelle cose che si fanno.
Tutto è spesso relegato a una semplice ripetizione di azioni, gesti e pensieri racchiusi in se stessi, che hanno come scopo semplicemente il doverli fare o il doverli dire.
Abbiamo perso la voglia di trasmettere i nostri “valori”, i nostri “ideali” a figli, nipoti e tutti i loro amici.
Ci dimentichiamo, ogni giorno di più, la passione nell’affrontare giornate piene di cose e di persone che ci arricchiscono, limitandoci ad andare di fretta, parlare di fretta, ascoltare di fretta, camminando su una fune sottile, fatta solo di “noi”, lasciando nel baratro, lontano, quegli “altri” che ci chiedono troppo; cose, attenzione, comprensione e riconoscimento.
Ci si dimentica che quei figli, nipoti e i loro amici ci osservano, affamati di esempi da seguire e di vite da condividere.
Bisognosi di risposte, perché loro hanno voglia di trovare il senso nelle cose che fanno e urgenza di capire quello che vedono e sentono.
Loro devono riuscire a comprendere chi sono e scoprire quello che sono capaci di fare, per coltivarlo e farlo germogliare, per camminare con passione in mezzo a chi, come loro, ha deciso di avanzare verso la felicità.
E noi, allora, cosa possiamo fare per risvegliare da una parte la nostra passione per la vita e, dall’altra, aiutare loro ad intraprendere una crescita emotiva che li porti ad appropriarsi di un percorso futuro, pieno di relazioni di senso e lontano dalle trappole vuote?
Possiamo iniziare ad educarci ed educare alla riflessione, attraverso una comunicazione sincera ed empatica, che possa mettere in contatto il cuore con la mente.
Quello che sentiamo con quello che facciamo. Dando risposte alle domande che ci pongono figli, nipoti e tutti i loro amici, con parole chiare e sicure.
Lavorare per riempire i sensi di vuoto e stimolare i processi di crescita e definizione di un’identità forte.
Possiamo essere presenti e costruire con loro veri legami affettivi, in grado di sorreggerli nei momenti di difficoltà, consapevoli che per vivere è necessario fare un po’ di fatica, ma proprio quello sforzo permetterà loro di non chiudersi nell’individualismo gelido che questa società ci propone, ma di intraprendere il viaggio complesso alla scoperta di sé.
Ottavia Re Fraschini, Sara Rimoldi di Promesis s.s. Mediazione Familiare