“Non si conosce fino in fondo una persona, finché non la si incontra in tribunale”. Woody Allen
L’amore della tua vita, il/la compagno/a con il quale avevi deciso di passare l’esistenza potrebbe trasformarsi di qui a breve nel tuo peggior nemico, in questa fase di esasperazione del vostro rapporto, per quanto tu possa provare ad immaginare i possibili scenari ai quali ti potresti trovare davanti, fidati che l’immaginario potrebbe comunque non riuscire a superare la realtà.
Abbiamo chiesto ai nostri iscritti a GenGle qualche consiglio per affrontare questo momento e una delle osservazioni più ricorrenti è la seguente:
Dice Laura: per quanto si possa cercare il momento giusto per ‘vocalizzare’ la frase “voglio il divorzio, è finita”, state certi che questo momento non esiste, e finirete per urlare o sentirvi urlare questa frase nel bel mezzo dell’ennesima lite.
Spesso, molto spesso è così la goccia che fa traboccare il vaso, il problema è che questo vaso è un po’ come quello di Pandora, che per chi non sapesse la storia, conteneva tutti i mali del mondo, gli spiriti maligni e l’umanità intera fu afflitta da desolazione e disperazione.
Non vorremmo mettervi ansia, ma i prossimi mesi che vi attendono saranno i più difficili della vostra vita, è molto importante arrivarci ben preparati per evitare di trasformare pochi mesi di inferno in una vita di odio e dispetti.
Il primo step secondo l’80% dei nostri iscritti è il seguente:
- Farsi aiutare da qualcuno esterno alla coppia, un professionista
È importante capire se è davvero finita, se la situazione è irreparabile, se non ci sono vie di riconciliazione, spesso si arriva ad un vicolo cieco e si pensa solo a quella meravigliosa sensazione di libertà che proveremmo non dovendo più rivedere quella faccia del cavolo la sera quando torniamo a casa, quel peso morto, quel bastian contrario, come sarebbe stupendo semplicemente che sparisse dalla faccia della terra.
Che sensazione di leggerezza! Ma dall’altra parte quasi sicuramente c’è o stesso malcontento, e allora perché non provare con l’aiuto di un/una professionista a parlarne?
Molto spesso dice Cristina “gli uomini sono restii ad andare da psicologi o mediatori”, e talvolta “le donne” controbatte Luca considerano talmente chiuso il rapporto da reputare inutile qualunque tentativo di risanamento.
In ogni caso un mediatore familiare, che aiuti a ritrovare un equilibrio o che guidi attraverso il processo di separazione è la persona giusta per mediare, appunto, e trovare un percorso il più pacifico possibile, anche prima di rivolgersi ad un avvocato, suggerisce Desi, che scelse un professionista che guidò lei e il suo ex più che altro nella scelta dei modi e dei tempi per parlarne con i figli
- La motivazione non è tutto.
Il motivo per cui ci si separa è spesso solo un effetto e non la vera causa. Prendiamo l’esempio del classico tradimento, spesso (ma non sempre) il motivo dello scioglimento della relazione non è l’amante, ma la voglia della persona che tradisce di ricercare quelle sensazioni di piacevolezza e di leggerezza che in casa non si trovano più per svariati motivi. In ogni caso, secondo un personale parere di Teresa, il tradimento non va mai, mai e poi mai confessato, perché si rischia di focalizzarsi solo su quel problema e sui dettagli a cui porta, ad esempio: ‘chi è, da quanto va avanti, la/lo ami, ecc…’ Elena dice che quando il suo ex le confessò che era finito l’amore passò mesi a chiedere alle amiche cosa ne pensassero: ‘l’amore non finisce, amore si coltiva, si cura, c’è l amore per i figli, l’amore per il progetto che si è creato, non siamo più solo un io e un tu, ma siamo un noi e il noi si scioglie molto più difficilmente, non si può liquidare una famiglia dicendo che è terminato l’amore come i pomodori al supermercato!’
- Un ex è per tutta la vita molto più di un diamante.
Concentratevi su questa frase: ‘ il vostro ex ci sarà sempre: ai compleanni dei vostri figli, il giorno della laurea e perfino il giorno del matrimonio, diventerete nonni un giorno e il(la volsero ex sarà lì con voi e con i vostri figli, sempre.
Rileggete questa frase, fatela vostra. Capite l’importanza di gestire al meglio la separazione e successivamente il divorzio?
Proprio come nel progetto matrimoniale, le fondamenta e i mattoncini che usate per creare questo nuovo progetto sono fondamentali al fine di garantire non solo ai vostri figli un’esistenza il più serena possibile, ma anche a voi stessi. Vi anticipo già, dice Elisa che per quanto riuscirete a gestire al meglio la situazione, ci saranno dei mesi oscuri e difficili nei quali dovrete tenere duro, un po’ come un timoniere durante la tempeste che deve tenere la rotta a tutti i costi! non sarà facile, ma dovete riuscirci, e se vi sentite vacillare, ripetete dentro di voi come un mantra: un ex e’ per sempre, al matrimonio dei nostri figli ci sarà’ anche lui/lei.
- I figli non c’entrano nulla.
Siete in mezzo alla tempesta, state cercando di non affogare, nuotando con tutte le vostre forze per non annegare, annaspate, gli schizzi arrivano da ogni parte e la forza del mare vi travolge.
Vedete i vostri figli che annaspano come voi in mezzo al mare tempestoso. Ecco non è che vi ci aggrappate e li buttate sott’acqua giusto? Anzi, cercate di sorreggerli e dargli un po’ di respiro. Spero che questa metafora aiuti a comprendere la situazione. Uno dei consigli che più spesso do (dice Giuditta, fondatrice di GenGle) alle coppie che iniziano il percorso di separazione con toni accesi e minacce è il seguente: ‘se avete deciso di lottare con le unghie e con i denti, se decidete di non risparmiarvi nessuna occasione per parlare male dell’ex ai vostri figli, se avete deciso di farveli alleati in questa lotta, insieme alle spese straordinarie, iniziate a pensare di mettere da parte dei soldi per pagare anni e anni di psicoanalisi dei vostri figli, e quasi sicuramente anche dei disequilibri amorosi, dipendenze insane, insicurezze e fragilità dovuta ad una sovraesposizione di fattori che non li riguardavano in un’età che sicuramente non doveva vederli coinvolti in fatti così grandi.
I figli non possono pagare le conseguenza di una nostra scelta sbagliata, quello che ad oggi chiamiamo ‘deficiente’ per non dire di peggio, è il padre o la madre che noi abbiamo imposto ai nostri figli. Non se li sono scelti da soli i genitori e per questo non devono essere puniti.
Quindi riassumendo il consiglio n° 4 è: lasciate i figli fuori dai vostri casini!
Aspettate a comunicargli le vostre decisioni, e se avete modo comunicateglielo insieme, con toni pacati.
- Di qui a poco cambierà tutto.
È bene saperlo fin da subito per ponderare bene le proprie scelte. Qualcuno dovrà uscire di casa, qualcuno dovrà rimanerci e probabilmente levare ogni traccia della ‘vita precedente’ per non venirne soffocato/a. I figli non saranno più una quotidianità, ma saranno un appuntamento fisso, avranno degli orari, dovranno rispettare dei calendari, dovrete comprare due guardaroba per non fargli fare le valigie ogni week end, dovrete essere consapevoli di non essere più il 100% ma il 50% di una famiglia. Gli amici, quelli di ora probabilmente si glisseranno come il sole dietro la luna lasciando trapelare solo qualche bagliore, per evitare di essere coinvolti in discorsi imbarazzanti, o per doversi schierare a favore di uno o dell’altro. Anche giungere preparati a questo potrebbe essere un’occasione per gestire al meglio la cosa ed evitare imbarazzi supplementari.
Ogni separazione è un caso a sè, non ci sono dei veri e propri standard, l’unica cosa che possiamo suggerirvi è di parlare con calma in momenti, se possibile, in cui la tensione è minima. Nel caso che siate voi a volere la separazione ricordatevi di rispettare la sensibilità del vostro/a partner, e nel caso invece che la stiate subendo non cercate di trovare colpevoli e colpe, per quello ci sarà tempo in futuro, ora l’importante è solo capire cosa fare per il bene dei figli.
Respirate, respirate, respirate e contate fino a 3 prima di parlare!