Non lo è per chi attivamente giunge a questa conclusione ma lo è ancora meno per chi subisce una situazione che non vorrebbe assolutamente vivere. Le colpe si trovano quasi sempre a metà strada. Rari sono i casi in cui veramente qualcuno è l’unica causa di una situazione familiare che non si augura nemmeno al peggior nemico.
Nonostante le innumerevoli difficoltà che ho dovuto affrontare, alla fine di tutto il mio percorso che si è concluso con il divorzio, sono soddisfatta degli ultimi tre anni della mia vita. Ho superato ostacoli che non credevo di essere in grado di oltrepassare e ho messo alla prova me stessa in un modo che non avrei mai immaginato. A volte credo che se mi avessero detto quello che mi aspettava non avrei avuto il coraggio di affrontare una situazione simile.
Alla fine invece ho trovato una forza che non pensavo di avere. E mi sono riscoperta una persona nuova.
Ho rinunciato alla casa familiare e sono riuscita a trovare un appartamento in affitto. Ho chiuso un’attività commerciale che mi dava grandi soddisfazioni e ho trovato un lavoro, seppur modesto, ma che mi permette di arrivare alla fine del mese. Si sono allontanate da me tutte quelle persone che in verità mi stavano vicino per la mia condizione sociale o perché amici del mio ex marito, ma che non avevano davvero interesse a conoscermi e con cui evidentemente non c’era un legame profondo. Ho discusso con i miei genitori che non hanno approvato la mia scelta, scoprendo che la mia famiglia è costituita principalmente dai miei figli, la mia risorsa d’amore più grande e la vera origine della forza che mi ha permesso di non mollare mai. Se da sola non trovavo la soluzione ad un problema, cercavo ancora più in profondità una risorsa qualsiasi, proprio perché mi dovevo occupare di loro e dovevo garantire una vita dignitosa. Spesso è più facile occuparsi degli altri che di se stessi.
Per me la separazione ha rappresentato una vera e propria rivoluzione.
Ho cambiato modo di affrontare le mie giornate e sono ritornata ai ritmi di quando ero ragazzina e non più la “moglie di”. Ho ripreso a vivere con tutto il necessario ma rinunciando a mille piccole cose che nella mia vita da sposata davo per scontato. Ho comprato vestiti usati e mobili di seconda mano entrando in contatto con un mondo multietnico e multilinguistico nuovo. Ho a mia volta venduto oggetti non indispensabili, alimentando un circolo virtuoso di riciclo e riutilizzo che ora per me è all’ordine del giorno. Ho iniziato a fare volontariato, canalizzando il mio ottimismo e la mia positività verso chi può trarne davvero utilità. Ho smesso di essere superficialmente amica di tutti e stringere rapporti vuoti, concentrandomi sulle persone che davvero voglio vicino
Il mio tempo è diventato più prezioso e non voglio dedicarlo a chiunque.
Ho smesso di rimandare i concerti a cui non sono mai stata e i viaggi che non ho mai fatto e, anche se non posso permettermi voli transoceanici ogni mese, programmo con anticipo gli eventi a cui voglio partecipare e compro i biglietti per tempo. Se proprio qualcosa dovesse andare storto li posso sempre rivendere in internet. Mi trucco meno ma uso prodotti meno dozzinali.
Sono molto più attenta a quello che mangio e fare la spesa al mercato sotto casa è un’abitudine sana quanto bere il caffè con le mie care amiche, al solito bar. Cammino sotto la pioggia e non mi preoccupo se mi bagno un pò.
Amo ancora indossare i tacchi ma non mi vergogno delle mie scarpe da ginnastica che mi fanno andare veloce veloce al parco quando ancora tutti dormono.
Guardo il mio passato, sono grata di tutto quello che la mia vita di donna sposata mi ha dato e per quella famiglia, grande, che mi ha accolto a braccia aperte e a cui ancora voglio bene. Ma il mio quotidiano è diverso, segnato da questi profondi cambiamenti che mi hanno fatto diventare una persona nuova.
