Ho trovato su Internet questa lettera scritta da una donna alla se stessa del passato:
“Cara me del passato ti chiedo perdono. Scusami per aver pensato di non essere mai abbastanza, di essere nata nell’epoca sbagliata, un’epoca in cui sentimenti autentici come l’amore incondizionato e l’amicizia non vanno più di moda.
Perdonami per tutte le delusioni, le umiliazioni e perdonami quando ti sei sentita sola. Quando cercavi di scacciare i tuoi demoni riempiendo il tuo tempo con gente spazzatura, che ti toglieva tanto dandoti in cambio niente.
Per tutti gli amori sbagliati che ti hanno solo resa più sola, per tutte le amicizie finte che al momento opportuno ti hanno chiuso la porta in faccia, per tutti i dubbi, i complessi, quella sensazione di vuoto e di inadeguatezza che ti portavi dietro, io ti chiedo scusa.
Alla donna che sono stata devo riconoscere tanto: la forza di andare sempre avanti, di vedere sempre il buono nelle persone anche quando non ce n’era. La donna del mio passato era una donna forte, anche se non se ne rendeva conto.
Ti ringrazio donna del mio passato perché sei rimasta fedele a te stessa. Anche quando ti dicevano che eri sbagliata, che eri esagerata tu non hai mollato e hai continuato a fidarti di te stessa, anche se magari sei rimasta sola, anche senza un uomo accanto. Hai imparato a scegliere e ad amare te stessa”
Molte volte (soprattuto noi donne) ragioniamo, pensiamo, rimuginaimo, riflettiamo e ci lambicchiamo il cervello, analizziamo tutto quello che è stato quello che è e quello che sarà. Ci prendiamo le colpe per i nostri sbagli e ci carichiamo di pesi da portare per tutta la vita in ricordo di quell'errore commesso anni fa.
Facciamo elenchi, ci sentiamo frustrate se a fine giornata non abbiamo spuntato dalla lista tutte le voci e ci sentiamo pessime se non siamo riuscite a dedicare ai nostri figli almeno un'ora di tempo con la nostra completa attenzione. Al tempo stesso ci crucciamo di non avere tempo di prendersi cura di noi stesse, prese come siamo a prenderci cura del resto del mondo, compresi i nostri colleghi.
Non c'è auguro più bello di quello di riuscire a perdonarsi, solo noi sappiamo quanto impegno abbiamo messo in ogni cosa fatta, in ogni decisione presa, in ogni azione intrapresa, e se abbiamo sbagliato è stato sempre (o quasi) in buona fede, è possibile che a volte si siano ignorati dei segnali, ma sempre in nome di qualcosa più grande, e allora oggi proviamoci: 'Io mi perdono!' mi abbraccio e dico brava alla donna che sono stata, parte indivisibile del mio essere odierno che ha saputo farmi arrivare dove sono oggi, con tutti i se e tutti i ma del caso.