28 Novembre 2018

Gengle non è Tinder

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Il mio primo evento Gengle (Nicola direbbe “il primo evento Gengle organizzato da te“) è datato 9 agosto 2016. Un evento facile facile, presso il cinema che ora non esiste più perché c’è l’Apple Store. Si trattava di “Perfetti sconosciuti“, che vedevo per la terza volta sul grande schermo. È stato lì che con Giuseppe e Laura abbiamo iniziato a diventare amici. Al cinema le persone devono solo presentarsi, non devi impegnarti più di tanto.  A seguire abbiamo avuto la prima partita di basket: la foto è ancora, e sarà sempre, il mio sfondo sul sito. Lì vennero Stefano e Monica, che proprio da poco avevano iniziato una relazione, sempre Laura, Valeria che adesso ha un’altra vita, oltre ad una persona che citerò più avanti.

Sacripanti! (questa la capisce solo questa persona)

A seguire: febbraio 2017, primo “Giochi senza frontiere Gengle” con i compleanni di Cinzia, Rupa e Manuel. Giochi senza frontiere in cascina (maggio 2017) e ricordo con piacere che Tiziana mi disse che si era innamorata.

Non di me ?

Varzi, il castello e le persone a grigliare, gli animatori medievali, i 25 gradi mentre il giorno prima ce n’erano 10, le 192 anime. E siamo al 2018, la Vecchia Fattoria del 25 aprile e altre cose minori. Come l’11 agosto, quando a Carroponte è venuta una Gengle audiolesa. Non è più tornata, spero non sia per colpa mia. Ci sono stati anche flop (anche se non l’ammetterò mai), che insomma la strada per la maniacalità assoluta è costernata anche di scivoloni (:-D), ma dai tutto sommato è sempre stata una strada in discesa. In parole povere, ce la siamo cavata. Come con Rosanna, che ci trovavamo a provare Gengle Got Talent ed eravamo sempre ubriachi, per poi andare a braccio una volta saliti sul palco.

Ora tocca al Capodanno.
L’evento non è mio, ma di Alessandro e dei Gengle tutti.

Perché se durante l’anno Gengle è pluralità e molteplicità di occasioni, di incontro e di confronto, è anche vero che il calendario pone ripetutamente delle scadenze che vanno onorate tutti assieme.
La più importante è sicuramente Capodanno.

Che è un momento di passaggio, reale, ma soprattutto metaforico, in cui si perpetua la rinascita che ognuno di noi ha dovuto raggiungere quando la nostra vita è andata in pezzi.

L’eterna celebrazione della catarsi.

È per questo che con l’aiuto di Tiziana studieremo un programma che valorizzi al massimo le ore che passeremo assieme. Se penso che è da maggio che non vedo alcuni di voi, penso che ce la metteremo proprio tutta per rendere San Silvestro davvero speciale.
È per questo che vi ricordo che la ‘protezione’ data dall’essere iscritti come ‘presenti’ scadrà inesorabilmente il 4 dicembre prossimo. Dal 5 mattina chiunque voglia iscriversi, semplicemente pagando la quota, ne avrà facoltà e avrà il posto garantito.

(fatta salva una sorta di tutela per chi mi ha scritto e chiesto aiuto per comprovati problemi che sono di natura economica etc…, quegli accordi valgono). Perché noi ci stiamo mettendo un impegno pazzesco ma contemporaneamente anche prendendo degli accordi economici per 200 persone, e insomma sono soldoni. Nell’evento sul sito trovate il link di Giftsitter.

Autunno 1975

Nel mondo è uscito Wish you were here, primo album dei Pink Floyd dopo il successo di Dark Side. Anche se molti, tutti, attribuiscono alla canzone un significato amoroso, in realtà il tema dell’assenza che fa da concept al disco si riferisce all’amicizia. Per loro era quella di Syd Barrett, per me il viso e le risate di tante persone che non vedo da tanto. Alcune magari non le vedrò mai più.

La dolce Susi manca, Danila e Cristian mancano, e Ketty e Deborah con la H e Debora senza H (auguri!), come mancano, as usual, “gli amici persi, i libri mangiati, la gioia piana degli appetiti, l’arsura sana degli assetati”.

Come mancate tutti.

È ora di celebrare l’amicizia. E lo faremo il 31/12. È questo il significato dell’incontro che abbiamo avuto, altrimenti saremmo solo un Tinder del cazzo.

So, so you think you can tell…

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Si trattava di "Perfetti sconosciuti", che vedevo per la terza volta sul grande schermo. È stato lì che con Giuseppe e Laura abbiamo iniziato a diventare amici. Al cinema le persone devono solo presentarsi, non devi impegnarti più di tanto. 
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