8 Febbraio 2019

Facciamo ordine con Marie Kondo

#mariekondo e #konmari da gennaio sono incessantemente trend-topic in tutti i social network!

Sapete di cosa parlo vero?

Marie Kondo è giapponese, professionista del riordino, ha scritto un best seller di cui probabilmente avete sentito parlare: Il magico potere del riordino. Ora è protagonista di una serie Netflix, Facciamo ordine con Marie Kondo, dove la nostra eroina passa attraverso otto famiglie americane liberandole dal disordine.

In realtà Marie Kondoera famosa ben prima di Netflix in tutto il mondo per il metodo che prende nome da lei, il Metodo KonMari, e da sempre ha suscitato dibattito anche tra le Professional Organizer come me, tra chi la ama e la considera una guru e chi pensa sia una pazza scatenata da tenere ben lontana dalle proprie cose.

Io personalmente sono a metà: la considero il mio modello, la adoro per il suo sprizzare giapponesità da tutti i pori, sembra un manga vivente! Ma penso anche che il nostro stile di vita occidentale sia molto lontano dal suo e che il suo metodo vada di volta in volta adattato alle persone che aiuto.

Marie ha un ordine molto preciso con cui riordina gli oggetti:

  1. I vestiti
  2. I libri
  3. I documenti
  4. Gli oggetti misti (cucina, bagno, garage…)
  5. I ricordi

Il perché di questo ordine è presto detto: in generale siamo molto più predisposti a separarci dai vestiti perché li percepiamo come più facilmente sostituibili. I ricordi invece sono oggetti da cui è molto difficile separarsi quindi li si affronta alla fine, dopo che è stato fatto “allenamento” con oggetti affettivamente meno importanti.

Il metodo KonMari mette in atto tutta una serie di dinamiche durante il riordino, che cambiano i nostri sentimenti e il nostro rapporto con gli oggetti; o meglio cambiano noi.

  • SPARKS OF JOY:la scintilla di gioia, è la magia di MarieKondo: tieni solo ciò che ti trasmette gioia, si raccomanda.

Quindi ciò che ci piace, ciò che ci fa stare bene, ciò che vogliamo portare nella nostra nuova vita. Tutto il resto può essere ringraziato e lasciato andare (buttato, donato, venduto…)
E’ un ottimo modo per ricominciare dopo la fine di una relazione, per concentrarci solo di noi e lasciare fuori gli altri.
Anche i bambini possono imparare a conservare ciò che li riempie di gioia ma, mi raccomando, lasciate che scelgano senza influenzarli: se vi dicono che vogliono lasciar andare un giocattolo non fermatelo con frasi tipo “proprio questo che ti ha regalato la nonna?”. Lo farete sentire in colpa e gli insegnerete ad associare persone/sentimenti e oggetti mentre è bene tenerli distinti. Si può buttare un giocattolo e continuare ad amare profondamente la nonna.

  • RESPONSABILITA’: ogni componente della famiglia è responsabile dei propri oggetti, sia quando si tratta di scegliere cosa lasciar andare, sia nell’organizzarli. Marie Kondoproebisce di buttare oggetti altrui senza il loro consenso, quindi fate una bella scatola con tutti i possedimenti del vostro ex compagno/a che ancora occupano spazio in casa vostra e avvisatelo/a: vienili a prendere entro il tal giorno, dopo li buttero/li darò alla Caritas!

Per la stessa ragione fate partecipi i bambini del processo di scelta: dai tre anni circa iniziano ad essere in grado di esprimere delle preferenze, quindi chiedete la loro opinione nello scartare giocattoli che sapete che non utilizzano più o album già interamente colorati.

Potrebbe essere un buon modo per introdurre anche il concetto di generosità verso chi è più sfortunato di noi e cercare di mettere un freno a quella naturale tendenza all’egoismo e alla possessività che hanno tutti i bambini (E’ mio!): Questo giocattolo è per bambini piccoli e tu sei grande, regaliamolo a un bambino che non può comprarlo.

  • PERSONALITA’: se da un lato Marie Kondo ci da un ordine ben preciso con il quale procedere per lasciar andare gli oggetti, ci lascia invece molto liberi sul come organizzare ciò che conserviamo. Dice Metti un oggetto nel luogo in cui lo usi più spesso, ergo, ognuno sistema i propri oggetti come meglio crede secondo le sue abitudini e il suo stile di vita.

Lasciate che i bambini mettano i loro giocattoli preferiti a portata di mano e che decorino la loro cameretta con oggetti che li rappresentano. Più avranno meditato e interiorizzato la collocazione e più sarà facile che riordinino dopo il gioco, alleggerendo voi dell’incombenza.

  • CONDIVISIONE: gli spazi e gli oggetti di uso comune si decidono insieme. Prendetelo come un gioco in cui coinvolgere i vostri bambini: cosa ci serve per cucinare? Dove mettiamo gli spazzolini da denti in bagno? In garage sistemiamo i giochi che usi in giardino, e già che ci siamo… tutti i palloni bucati e sgonfi li buttiamo, ne teniamo solo due, quelli utilizzabili!

Non dimenticate che i bambini si sentono importanti e valorizzati se vengono coinvolti nelle “faccende da adulti”, in più non sottovalutate di sistemare ai ripiani bassi oggetti che anche i bambini possono utilizzare e poi riordinare.

  • CONTROLLO: la nostra società purtroppo ci insegna che siamo ciò che possediamo, l’anticamera del consumismo sfrenato, in cui facilmente diventiamo schiavi di oggetti completamente inutili. Liberandoci del superfluo riprendiamo il controllo sulle nostre cose, non sprechiamo più tempo a riordinarle incessantemente, non ci innervosiamo se non riusciamo a trovarle perché sappiamo esattamente dove sono.

Insegnare fin da piccoli ai bambini a lasciar andare le cose che non usano più, li aiuta a dare una minor importanza alle cose, a scindere oggetti e sentimenti, e a valorizzare ciò che amano e che davvero li rappresenta: libri, medaglie conquistate con lo sport, modellini, strumenti musicali…

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Il metodo KonMari mette in atto tutta una serie di dinamiche durante il riordino
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