16 Maggio 2022

Il Diritto all’Assegno di Mantenimento in Italia: Cosa Dice la Legge italiana

Diritto all'Assegno
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Cosa Dice la Legge italiana? La Legge italiana prevede il diritto all’assegno di mantenimento in determinate circostanze. L’assegno è solitamente concesso per garantire il sostentamento del coniuge economicamente più debole dopo la fine del matrimonio. La separazione e il divorzio sono eventi complessi che possono comportare una serie di questioni legali e finanziarie da risolvere.

Una di queste questioni riguarda l’assegno di mantenimento, un sostegno finanziario che uno dei coniugi può essere tenuto a versare all’altro dopo la fine del matrimonio. Tuttavia, cosa accade quando uno dei coniugi inizia una nuova relazione o forma una nuova famiglia?

In questo articolo, esploreremo la sentenza n°32871 del 3 dicembre 2018 della Corte di Cassazione italiana e le implicazioni della creazione di una nuova famiglia sul diritto del coniuge separato e/o divorziato all’assegno di mantenimento.

Diritto all'Assegno
Diritto all’Assegno

Il caso in esame

Tutto ha avuto inizio con un’appellata, una moglie che aveva ottenuto un assegno di mantenimento dal suo ex marito dopo la separazione. Tuttavia, il marito ha deciso di appellare questa decisione, sostenendo che sua moglie aveva instaurato una famiglia di fatto con un’altra persona e che questa nuova situazione giustificava la revoca dell’assegno di mantenimento. La Corte d’Appello di Perugia ha accolto l’appello del marito, revocando l’assegno.

La moglie ha deciso di fare ricorso in Cassazione, sostenendo che la Corte d’Appello aveva commesso un errore nel qualificare la sua nuova relazione come una convivenza more uxorio (una convivenza simile a un matrimonio) e nel non aver valutato se questa nuova convivenza avesse comportato benefici economici che giustificassero la revoca dell’assegno.

Cosa Dice la Legge italiana: La decisione della Suprema Corte

La Corte di Cassazione, tuttavia, ha respinto il ricorso della moglie e ha fornito una motivazione convincente per farlo. Innanzitutto, ha sottolineato che secondo la legge italiana, l’obbligo di versare l’assegno di mantenimento cessa se il coniuge beneficiario si risposa. Questo è previsto esplicitamente dall’articolo 5, comma 10 della Legge sul Divorzio.

Inoltre, la giurisprudenza di legittimità italiana ha esteso questa causa estintiva anche ai casi in cui l’ex coniuge beneficiario dell’assegno di mantenimento abbia costituito una nuova famiglia, anche se questa famiglia non è fondata sul matrimonio.

Questo principio si basa sulla convinzione che la formazione di una famiglia di fatto, anche se non formalmente riconosciuta, rappresenta una scelta di vita che esclude ogni residua solidarietà con l’ex coniuge. In altre parole, la creazione di una nuova famiglia comporta la cessazione del diritto all’assegno di mantenimento.

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Ulteriori chiarimenti dalla Corte

La Corte di Cassazione ha anche fornito ulteriori chiarimenti su questa questione. Ha sottolineato che il fondamento della cessazione dell’obbligo di versare l’assegno di mantenimento è la scelta consapevole e chiara di intraprendere una nuova convivenza stabile e continuativa, che si sovrappone in modo significativo al matrimonio precedente.

Questa scelta rappresenta un atto di autoresponsabilità che mette definitivamente fine all’obbligo dell’altro coniuge di versare l’assegno.

Inoltre, la Corte ha affermato che anche in caso di separazione legale dei coniugi, la formazione di un nuovo aggregato familiare di fatto da parte del coniuge beneficiario dell’assegno di mantenimento può comportare la cessazione dell’obbligo di versare l’assegno.

Questo dipende dalla dimostrazione che le disponibilità economiche dei conviventi sono messe in comune nell’interesse della nuova famiglia e che i redditi del coniuge beneficiario rimangono inadeguati.

L’assegno di mantenimento è un tema fondamentale nel diritto di famiglia italiano e riguarda il sostegno finanziario che un coniuge può essere tenuto a versare all’altro dopo una separazione o un divorzio. 

Cosa Dice la Legge Italiana sull’Assegno di Mantenimento

La Legge italiana prevede il diritto all’assegno di mantenimento in determinate circostanze. L’assegno è solitamente concesso per garantire il sostentamento del coniuge economicamente più debole dopo la fine del matrimonio.

Le principali disposizioni legali che regolamentano l’assegno di mantenimento sono contenute nella Legge sul Divorzio (Legge n. 898 del 1970).

Secondo l’articolo 5, comma 1 della Legge sul Divorzio, il coniuge che si trova in una situazione di bisogno economico a causa della separazione o del divorzio ha il diritto di richiedere un assegno di mantenimento all’altro coniuge. Questo assegno è finalizzato a coprire le spese quotidiane e le necessità del coniuge beneficiario.

Diritto all'Assegno
Diritto all’Assegno

Come Viene Calcolato l’Assegno di Mantenimento

La Legge italiana stabilisce che l’importo dell’assegno di mantenimento deve essere determinato in modo equo e proporzionato alle risorse economiche dei coniugi. Non esiste una formula fissa per calcolare l’assegno, ma il giudice tiene conto di vari fattori, tra cui:

  1. Reddito e Patrimonio: Il giudice valuta il reddito e il patrimonio di entrambi i coniugi per determinare la capacità di ciascuno di contribuire al sostentamento dell’altro.

  2. Durata del Matrimonio: La durata del matrimonio può influenzare la durata dell’assegno di mantenimento. Matrimoni più lunghi possono comportare assegni di durata più lunga.

  3. Standard di Vita: Il giudice cerca di mantenere uno standard di vita simile a quello sperimentato durante il matrimonio, se possibile.

  4. Cura dei Figli: Se ci sono figli minori, il loro benessere e le esigenze economiche legate alla loro custodia influenzeranno l’assegno di mantenimento.

  5. Capacità di Lavoro: Il giudice può anche considerare la capacità di lavoro del coniuge beneficiario e se è in grado di contribuire al proprio sostentamento.

Diritto all’Assegno di Mantenimento e le Nuove Relazioni

Un punto importante da considerare è come l’assegno di mantenimento potrebbe essere influenzato dalla formazione di nuove relazioni o famiglie da parte dei coniugi.

Come già accennato nella sentenza n°32871 del 3 dicembre 2018 della Corte di Cassazione, se il coniuge beneficiario dell’assegno inizia una nuova famiglia o convive stabilmente con un’altra persona, l’obbligo di corresponsione dell’assegno può cessare.

Questo principio si basa sull’idea che la formazione di una nuova famiglia rappresenti una scelta consapevole e comporti una rottura definitiva con il precedente tenore di vita coniugale. Tuttavia, è importante notare che questa decisione spetta al giudice e deve essere valutata caso per caso.

Conclusioni

In Italia, la creazione di una nuova famiglia da parte del coniuge beneficiario dell’assegno di mantenimento può comportare la cessazione di questo obbligo finanziario. La sentenza n°32871 del 3 dicembre 2018 della Corte di Cassazione ha stabilito che questa regola si applica sia al divorzio che alla separazione legale dei coniugi. È importante che chiunque sia coinvolto in una situazione simile comprenda le implicazioni legali di formare una nuova famiglia dopo la fine del matrimonio.

Tuttavia, è importante sottolineare che l’assegno di mantenimento non è un concetto statico e immutabile. La sua quantità e la sua durata dipendono da molteplici fattori, tra cui il reddito e il patrimonio dei coniugi, la durata del matrimonio, lo standard di vita precedente, le esigenze dei figli minori e la capacità di lavoro del coniuge beneficiario.

Inoltre, come evidenziato nella sentenza n°32871 del 3 dicembre 2018 della Corte di Cassazione, la formazione di nuove relazioni o famiglie da parte del coniuge beneficiario può avere un impatto significativo sull’assegno di mantenimento. Se il coniuge beneficiario inizia una nuova famiglia o convive stabilmente con un’altra persona, l’obbligo di corresponsione dell’assegno può cessare, in quanto questa situazione rappresenta una scelta consapevole e comporta una rottura definitiva con il precedente tenore di vita coniugale.

In conclusione, il “Diritto all’Assegno” è una questione complessa e articolata nel contesto del diritto di famiglia italiano. È fondamentale che chiunque si trovi in una situazione simile comprenda appieno le leggi e le regole che regolamentano l’assegno di mantenimento in Italia. La consulenza legale è spesso essenziale per garantire che i diritti e gli obblighi dei coniugi siano affrontati in modo equo e giusto, tenendo conto delle circostanze specifiche di ciascun caso.

Domande frequenti

Posso ricevere un assegno di mantenimento se mi risposo in Italia?

No, secondo l’articolo 5, comma 10 della Legge sul Divorzio italiana, l’obbligo di versare l’assegno di mantenimento cessa se il coniuge beneficiario si risposa.

Cosa significa “convivenza more uxorio”?

La “convivenza more uxorio” si riferisce a una convivenza simile a un matrimonio, in cui due persone vivono insieme come una coppia sposata senza essere legalmente sposate.

Posso richiedere l’assegno di mantenimento se ho una nuova famiglia?

Potresti essere in grado di farlo, ma dovresti dimostrare che la nuova convivenza non influisce positivamente sulle tue condizioni economiche e che i tuoi redditi rimangono insufficienti.

Cosa devo fare se desidero revocare l’assegno di mantenimento?

Dovresti consultare un avvocato esperto in diritto di famiglia in Italia per valutare le tue opzioni e prendere le misure necessarie.

Quali sono le conseguenze legali di non rispettare l’assegno di mantenimento?

Non rispettare l’assegno di mantenimento può comportare sanzioni legali, comprese multe e pignoramenti dei beni. È importante rispettare gli obblighi finanziari stabiliti dalla legge.

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