1 Settembre 2018

Quello che considero solidarietà.

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solidarietaVi voglio raccontare una storia, la storia di un’azienda di Piacenza (Sei due sei s.r.l, Jamesross) che importa abbigliamento da lavoro e promozionale.  Avete presente polo, felpe, quelle che vedete ricamate nelle aziende con il logo? Ecco, questo genere di abbigliamento

Due giorni dopo il terremoto, senza dire nulla a nessuno, senza fare un comunicato stampa approfittando del gesto altruistico, il titolare dell’azienda ha spedito un primo carico di 12 pallets per 6000 capi che sono stati caricati subito sui mezzi della protezione civile e consegnati il giorno seguente nei luoghi dell’emergenza. A tre giorni dal terremoto hanno ripetuto l’operazione per un totale di 13.000 capi.

Si sono limitati a mandare una mail agli agenti di vendita chiedendogli di verificare l’effettiva disponibilità degli articoli prima di vendere i prodotti alle ditte causa grossa assenza di articoli dal magazzino.

Sono venuta a conoscenza di questa storia solo perchè una mia amica è loro agente di commercio.

Queste cose riempiono il cuore di gioia, non c’è stato fatto un ‘caso’ sopra, non sono stati interpellati amministratori delegati, avvocati, o altri organi che avrebbero potuto rendere complicato il procedimento. È stato fatto. Punto.

Spesso quello che si fa lo si fa per dovere, o per un ritorno, spero che questo caso sia d’esempio a tutti noi, un fatto anonimo che sicuramente ha voluto dire tanto per tante persone.

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