Questo è il racconto di Alessandro
Fino ad un anno fa, facevo parte di una famiglia “normale”, avevo pochi contatti con i “separati”, si separati, li definivo così, come se il fallimento del loro matrimonio fosse l’unico motivo della loro etichettatura, li consideravo sfigati per l’insuccesso in amore e per non essere stati capaci di tenere unita la loro famiglia. Ma poco dopo, sono stato colpito da un uragano, che in quattro mesi, si è portato con sé la persona che amavo, ed inevitabilmente questo mio percorso mi ha cambiato, ed anche il mio punto di vista è cambiato.
Ho scoperto il mondo GenGle – che bella questa parola, in quanto mette davanti il genitore all’essere single– che sto imparando a conoscere e con il quale mi confronto, anche con persone che hanno avuto una storia simile alla mia, ed ho scoperto che questo ambiente è composto da persone “normali” con problemi e difficoltà come le mie, ma con una sensibilità e disponibilità fuori dal normale.
A volte invidio i separati, per avere comunque la possibilità di condividere con l’altro genitore le scelte importanti, e non, che riguardano i figli; per avere comunque del tempo per una propria vita sociale; meno quando li sento lamentare delle stupidaggini che gli combinano i loro ex.
Ci sono tanti percorsi diversi, ma un unica parola che adesso ci accomuna, grazie amici Gengle.
Alessandro