1 Settembre 2018

Ed un giorno ti ritrovi sbalzata fuori da un treno in corsa

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TRENO DONNA

Ed un giorno ti ritrovi sbalzata fuori da un treno in corsa. Un attimo, si aprono le porte ed è il vuoto!

Avete presente quei treni perfetti, puliti e lucidi, sempre in ordine dove non manca proprio nulla. Ottimo cibo, pulizia eccellente: tutti i comfort possibili!

Ogni tanto salgono nuovi passeggeri, come dire, forse in apparenza ‘poco all’ altezza’. Non vengono visti positivamente, quasi una minaccia a quel bellissimo equilibrio e, spesso, criticati. Quindi dopo poche stazioni decidono di scendere, mentre tu rimani forse perché sei convinta di poter abbellire quel treno che a volte senti poco tuo ma dal quale in fondo non ha senso scendere,  poi invece.

Un attimo, si aprono le porte ed è il vuoto. Mentre cadi, tieni stretta a te ciò che di più caro hai al mondo, vuoi proteggerla con tutta te stessa e inevitabilmente ti fai un gran male. Ti rialzi in qualche modo, devi trovare un tetto, un pasto caldo, cerchi di non far mancare nulla a chi purtroppo si è trovato a rotolare insieme a te! Cerchi di capire, di trovare una spiegazione e intanto periodicamente quel treno elegante ripassa da quella piccola stazione. Cerchi di salire, alle volte ci riesci anche e altre addirittura puoi rimanere a bordo per qualche giorno. Ma niente, le porte si riaprono e ti scaraventano giù di nuovo! E non hai nemmeno imparato a cadere, anzi non sei ancora riuscita a guarire dalle  precedenti cadute!

Cerchi una nuova stazione in fondo sapevi che quella in cui sei sarebbe stata un riparo provvisorio. Rimani un po’ ferma e sola a curare le molteplici ferite.

Poi casualmente in un giorno di sole, in questa nuova stazione passa un treno nuovo. Decidi di salire per una gita fuori porta, ma da troppo tempo sei ormai sola.

Alla prima uscita sei un po’ spaesata.

Non più ordine e perfezione sforzata ma molta confusione e rumore, a volte anche momenti di tristezza e malinconia. Niente più sedili in pelle, questi sono di stoffa tutta colorata e alle volte macchiati di cioccolata che i bambini amano tanto, la stessa cioccolata con arachidi che ti ha fatto compagnia in alcune notti insonni.

Piano piano le gite iniziano ad essere un piacere, cambiamo di tanto in tanto vagoni. Nessun giudizio, si è più o meno tutti intimamente simili. Nuovi colori, abiti variegati, tacchi alti e all star, rossetto rosso o un filo di trucco, nuova musica, nuove lingue, nuovi paesi!

Oggi in qualche modo il treno è diventato una splendida stazione vagante, sempre in movimento!

Adoro quella chitarra che suona e voci apparire e scomparire, quei capelli lunghi che provano a coprire uno sguardo che in fondo riconoscerei ad occhi chiusi, quel rossetto rosso, quel dormire quasi ‘nuda’ con un’amica, le grida di un’amica che ha dovuto scendere o scappare per qualche giorno e che continua ad urlare attraverso WhatsApp, quel modo bolognese, toscano, romano, napoletano che ho imparato a conoscere, apprezzare e ad amare, la serietà che di nascosto cerca di dare un bacio al mio spettacolo, la perfezione che con una massima ti fa piegare dalle risate. In molti adesso mi si siedono accanto! Un piccolo tratto vicini in silenzio, un confronto, un abbraccio, una nuova città da visitare o lunghi tragitti a chiacchiere!

Non so questo treno dove mi condurrà, ma sono convinta che se mai qualcuno cercherà di buttarmi giù contro la mia volontà, ci sarà sempre qualcuno pronto a tirarmi su! Se per caso il mio futuro dovesse farmi scendere per qualche periodo, più o meno lungo, su quel treno troverò sempre tutto quel l’intimo colore.

Probabilmente quel treno elegante lo incroci nuovamente ma non ci fai più ormai quasi caso.

Anonima

TRAIN

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