1 Settembre 2018

Organizzare le feste di compleanno, da mamma single

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Le feste di compleanno dei bambini richiedono sempre più spesso un'organizzazione da grandi eventi, nemmeno un lontano ricordo dei nostri compleanni. Da chi è dovuta questa trasformazione, siamo stati noi genitori che abbiamo iniziato ad esagerare, sono state le pubblicità del Mulino Bianco che hanno scatenato in noi una voglia irresistibile di evento indimenticabile: l’animazione, la torta, le sorprese, l’evento unico, sempre in gara con quello degli altri. Non dimentichiamoci che in questa frenesia l’aspetto che ci riguarda è che siamo genitori separati e che queste feste le organizziamo in parte da soli o comunque con una persona con la quale non condividiamo più lo stesso stile di vita, lo stesso tetto, le stesse regole.

L’organizzazione maniacale del compleanno dei figli è diventata un’impresa che sembra colmare più un nostro senso di colpa più che un momento di festa e di crescita del bambino. È come se volessimo riversare la nostra frustrazione nella gioia della festa e rischiamo di eccedere ancora di più nella dimostrazione di affetto nei confronti dei nostri bambini. A me è capitato di provare questa sensazione quando organizzavo le prime feste di compleanno per mio figlio da genitore single.

Cosa mi sentissi addosso allora non lo ve lo so spiegare, così come sono riuscita a maturare su questa tema.

Una sorta di adrenalina raddoppiata dall’emozione di vedere mio figlio crescere e dall’altra parte di colmare le lacune che inevitabilmente stavo facendo nel preparare tra le altre cose una festa completamente da sola. Qual è la molla che è scattata per fare cambiare il mio punto di vista?

Torniamo al giorno del compleanno di mio figlio. Ero indaffarata, presa, immersa nei preparativi, volevo che tutto fosse perfetto, volevo regalargli una festa indimenticabile, che se la ricordasse negli anni. Correvo come una matta per cucinare, gonfiare i palloncini ed allestire la sala, che avevo cercato, contrattato, vouto a tutti i costi. Lui, mio figlio, era sempre “fra i piedi” e allora, in modo anche un po’ brusco, gli chiesi di mettersi a giocare o fare altro, così da lasciarmi finire in pace. Lui mi disse: “mamma è il mio compleanno e io non voglio che tutto sia perfetto, voglio stare con te e fare le cose con te.” Mi fermai e mi misi a piangere, era vero, stavo correndo come una pazza, ma lo stavo completamente ignorando.

I compleanni da quella volta li abbiamo organizzati sempre insieme.

I miei consigli per realizzare al meglio le feste di compleanno: non strafare, non chiamare tutti i conoscenti, non più di cinque o sei bambini . Da allora abbiamo cucinato insieme, gonfiato insieme i palloncini, allestito insieme, e se anche il risultato non era perfetto, era la nostra festa.

Bambino

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.“mamma è il mio compleanno e io non voglio che tutto sia perfetto, voglio stare con te e fare le cose con te.”
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