1 Settembre 2018

Isolata dal vuoto che crea la separazione di un uomo prepotente

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Un anno esatto è passato dal mio ingresso insieme ad Ilaria in GenGle.

Un anno dal primo evento GenGle organizzato da Marta per accoglierci. Ricordo oltre trenta persone venute sin da Firenze per conoscerci, condividere, sorridere e ridere insieme. Una serata fantastica . Un calore che non conoscevo prima. Sentirmi parte di una famiglia, sentirmi protetta. Prima di voi mi sentivo sola. Persa. Vuota. Ero stata isolata dal vuoto che crea la separazione di un uomo prepotente e senza scrupoli. Nessuna famiglia nessuna amicizia. Il divieto di sentire o vedere persone. Invece voi c'eravate. Anche solo con un messaggio. Un anno pieno: dalla separazione in casa ad una situazione fisica non ottimale. Per poi affrontare una nuova vita dopo l’estate, un anno pieno, sia di cose brutte e tanti momenti difficili, sia di tante risate. I sorrisi, li ho avuti sempre e solo grazie alle persone incontrate in Gengle. Cosa mi porto di questo anno? Tantissime persone alcune ancora vicine, altre meno, ma che hanno comunque segnato in maniera indelebile il mio anno e la mia vita profondamente

Grazie a chi ha letto i mie sfoghi, a chi mi ha consigliato, a chi mi ha criticato ed osteggiato, a chi ha capito quanto dolore vero c'era dietro ai miei mille sorrisi fatti per difendermi, ma che, solo chi mi era vicino, capiva essere dei grandi muri di difesa.

Adesso sono serena e forte per affrontare le difficoltà della separazione perché so che se crollassi per la mia fragilità o per gli eventi della vita avrei voi: la mia famiglia allargata targata Gengle a sorreggermi ancora come io farei con voi.

Infine grazie a te, che mi hai spaccato il cuore, con il tuo amore, tu, inaspettato amore mio: Luca. Grazie a te che ti sei iscritto a quel evento Gengle. Galeotto fu, ma tutto pensavo fuorchè quel giorno di trovare su un albero la mia metà. E felicità sia. Un anno che non dimenticherò mai.

Grazie ai Gengle che hanno attraversato e attraversano la mia vita e dei mie figli.

Scusate se mi sono dilungata, ma sentivo di doverlo fare, perché dovevo dire

Mille volte grazie

Anna

solitudine donna

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