1 Settembre 2018

Separazione: è il fallimento di un progetto di vita?

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Quante se ne sentono dopo che ti separi. Ogni giorno c’è qualcuno pronto a propinarci soluzioni salvifiche. Chi ti propone viaggi orientali tipo Indiana Jones, alla scoperta del mistico tempio, chi in qualche città europea a studiare l’architettura delle città di straniere, chi ci vuole lansciati stile febbre del sabato sera, in ogni evento mondano.

E poi ci sono loro. Coloro che dopo qualche mese di  disponibilità incondizionata, iniziano a proporci uscite con “’l’amico del mio amico”, convinti che una nuova storia è quello di cui abbiamo bisogno.

Insomma questo ragazzo è in gamba, separato ma senza figli. È perfetto per ributtarsi nella mischia

E per quale motivo sarebbe perfetto?

Tanto per iniziare è separato anche lui.

“Basta questo?”

Non è solo per questo. Devi uscire dal tuo guscio e guardarti intorno”.

È stupefacente vedere  che le persone a noi vicine, pensano che siamo infelici o lunatici, o isterici, perché non abbiamo un nuovo compagno. Un prode cavaliere, che ci coccoli, ci aiuti con i lavori di casa, ci faccia le lavatrici, ci pulisca i piatti e sia collaborativo nelle cose di casa. Eh sì, perché questo dovrebbero fare i compagni.  Ci si dovrebbe aiutare a viceversa. Tanto per iniziare devo ancora vedere un marito che dentro casa faccia lo stesso lavoro che fa la donna. Di solito arrivano, si allungano sul divano, giocano con i bambini e poi buonanotte a tutti. Perché loro sono stanchi. Loro lavorano. Noi no, invece.

Quindi , la soluzione è un nuovo rompicoglioni dentro casa. Che magari, nella migliore delle ipotesi, sarà anche carino e disponibile. All’inizio. Cerchiamo di essere lungimiranti e immaginarci  il futuro. Non cambierà nulla.

Io davvero, non capisco. La separazione è di per sé un esperienza che lascia un segno profondo, non siamo tristi perché ci manca un compagno. Siamo tristi perché il nostro progetto di vita è fallito.

Sgretolato davanti ai nostri occhi, come quando il mare arriva sul castello di sabbia e pof, scompare.

Con questo non voglio dire che trascorso un po’ di tempo a metabolizzare la delusione, non si desideri  un nuovo compagno.  È più che legittimo. Ma attenzione alle coppie cuscinetto. Se non abbiamo digerito il nostro passato, finiremmo per trattare il possibile fidanzato con supponenza ed arroganza, scaricando su di lui, tutta la nostra frustrazione. E non sarebbe giusto. Se invece siamo alla ricerca di un sostituto, inizieremmo a collezionare uomini sbagliati che porteranno inevitabilmente la nostra autostima sotto i pedi. Avete idea di quanto possa essere difficile trovare una persona di livello?

Abbiamo sbagliato già una volta, non vorremmo ripetere lo stesso errore. Soprattutto, perché adesso non siamo più soli; ci sono i nostri bambini. Le nostre scelte inevitabilmente sono condizionate da loro.

Di cosa abbiamo bisogno dopo una separazione?

Di un nuovo amore? Di un nuovo matrimonio?

Penso proprio di no.

Mi si gela il sangue solo all’idea.

Abbiamo bisogno di amici, pochi e fidati. Di creare network, organizzare cene, pizze, week end in compagnia. Di respirare aria nuova, di sentirci liberi a piccoli passi, di vedere sull’acqua il riflesso di nuove noi, più consapevoli, più mature. Di capire chi siamo, e dove vogliamo andare. Di diventare selettive, perché è giusto così. I tempi della beneficienza sono finiti. Come sono finiti i momenti vuoti, quelli da “perdita di tempo”.

Abbiamo bisogno di una passione. Qualcosa che ci riempia la vita quando i nostri ragazzi sono con i papà, qualcosa che solo l’idea ci faccia vibrare l’anima. La nostra vita non è finita, ha solo subito un’impennata inaspettata. Ora che siamo di nuovo sulla strada giusta, dobbiamo consentirci di respirare a pieni polmoni. Le passioni sono balsamo della vita.

C’era qualcosa che volevamo fare da giovani? Siamo ancora in tempo. Un sogno, un progetto accantonato per la famiglia. Ora possiamo provaci. Provarci. Ripetiamo questo termine. Non è il punto finale che conta, ma il percorso che si intraprende per arrivare dove vogliamo arrivare che fa la differenza.

Buttarsi sempre. Fare qualcosa solo esclusivamente per noi. Che ci riempia il cuore, ci faccia sentire di nuovo vive. Trovo che questo, sia molto più eccitante di un’uscita con un qualsiasi baldanzoso cavaliere (a meno che non si tratti di Ryan Gosling, in questo caso, no ci penserei neanche un secondo).

Se poi si riesce a inserire anche l’uscita con il bel moro/a della scorsa festa, ben venga.

Ma senza pretese. Senza ansie. Chi entra nella nostra vita, deve aggiungere. E dobbiamo avere sempre un angolino per noi.

Lo, so con i problemi economici che si hanno dopo la separazione, non è semplice. E infatti avremmo bisogno di un degno lavoro. Che ci consenta di essere indipendenti, quel poco che basta per soddisfare la nostra vita caotica. Sogno un mondo in cui le donne abbiano gli stessi stipendi degli uomini e pari opportunità dal punto di vista lavorativo. E dipende anche da noi. Che una manager assumi una dipendente donna, invece di un uomo. Che le donne si aiutino tra di loro come fanno gli uomini. Che ci venga riconosciuta la bravura e la costanza, che troppo spesso viene riconosciuta solo al sesso forte (mi viene da ridere).

Oggi sogno molto, forse troppo. Ma se vogliamo cambiare il mondo, dobbiamo cambiare un po’ noi.

Ecco di cosa avremmo bisogno. Lavoro, passione, amici.

All’amore c’è tempo. Arriverà, se dovrà arrivare, altrimenti alla prossima vita.

Non è meravigliosamente fantastico, emozionarsi quando l’amore, invece di darlo agli altri, lo diamo a noi, investendo sui d noi?

È più sexy di qualsiasi muscoloso tartarugato.

E ci rende  libere.

riniziaredopolaseparazione

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