1 Settembre 2018

Ricominciare dopo una separazione a Natale!

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Mentre districavo i rami di questo albero finto, ironicamente reduce da un altro matrimonio finito, mi è scesa una lacrima e non l’ha vista nessuno. Ne è scesa una seconda e ho cominciato a vederci un po’ appannato, ma poi ho ingoiato un po’ di saliva, ho deglutito quel nodo che mi stringeva la gola e ho cercato di non farmi travolgere da quell’emozione che mi vibrava dentro, ma di viverla e sentirla  respirare dentro di me, pronta a lasciarla andare.

L’amore assume delle forme davvero strane.

A me è arrivato nelle sembianze di un albero di Natale nel salotto di casa, mentre i miei figli dormivano nel silenzio della vigilia, in attesa dei regali in quella nottata che è speciale e unica in tutto l’anno. Ho sentito che un’altra zavorra finalmente si era frantumata, lasciandomi un po’ più leggera. Quelle lacrime per me non sono altro che liberazione e contentezza perché, nonostante tutto quello che ho passato negli ultimi anni, sono rimasta fedele a me stessa. Quello che mi è successo non mi ha cambiato. Credo ancora nelle cose belle, nei sogni ad occhi aperti e nella possibilità di ricominciare. Non mi è stata portata via la mia metà dolce, la più romantica e bambina, quella parte che fa di me la persona che sono. E’ la più fragile, quella che rischia sempre di rompersi e quasi nessuno capisce e vede. Ma è la più importante e si barrica dietro l’umorismo sottile, viene protetta dalle rughe del mio viso, moltiplicate negli ultimi anni, è la parte che coccolo con dolci pensieri quando vado a dormire la notte.

L’amore a volte arriva nelle sembianze di un tavolo apparecchiato per sei, il venticinque dicembre, mettendo insieme persone diverse con passati lontani e cicatrici vive. Individui che scelgono di condividere il loro tempo pur essendo in grado di arrivare a sera nella solitudine di casa propria. Stare insieme per scelta e non per inerzia, senza obblighi e senza obbligare, condividendo un pasto che non è solo nutrimento ma voglia indiscussa di famiglia, anche quando si ha troppa paura per ammetterlo e per ricominciare.

L’amore arriva all’alba, travestito da omone con la barba bianca, con un grosso cuscino sotto la giacca rossa, marciando sulla trama di film poco infantili ma che magicamente diventano leggeri e divertenti proprio perché opportunamente raccontati. E visti insieme a chi ha gli occhi pieni di curiosità e voglia di scoprire. Sguardi non maliziosi al male, che ancora hanno voglia di credere alle favole, che non sempre raccontano di destrieri e principesse rinchiuse nel castello. A volte hanno solo il rumore delle risate di una serata insieme giocando a carte, lo stupore di un carrello della spesa in cucina, il bisogno di farsi portare a letto in braccio, in un’età in cui non sai chiederlo a nessun altro e puoi ricominciare ad essere bambina tra le braccia di chi non ti ha mai visto bambina.

L’amore arriva ballando sulle note di canzoni natalizie sentite mille volte ma che non riusciamo a smettere di ascoltare, troppo àncorati alle tradizioni e ai ricordi, arricchiti di anno in anno da qualche nuovo dettaglio e inaspettato aneddoto. La giostra con i cavalli puntualmente montata in piazza per far giocare i bambini e sognare le mamme, le bottiglie in cantina da assaggiare e regalare, i fiori rossi che puntualmente compriamo in numero esagerato ma che quest’anno non appassiranno dimenticati in un angolo. Quest’anno non scordiamo niente e nessuno.

L’amore arriva pattinando sul ghiaccio e annusando l’odore del vino caldo appena preparato, troppo dolce, sotto una pioggia di luci bianche, nella piccola piazza cittadina dove tutti si riuniscono e sembra di essere a casa, insieme, anche quando una casa non c’è ancora e magari mai ci sarà.

Da sola non ci sarei riuscita, ancora no.

Ho avuto bisogno di una mano calda e ferma, che avesse il coraggio di stringermi forte e di farmi fare quello che sentivo nel cuore ma non avevo ancora la forza di affrontare. Prima o poi ce l’avrei fatta, sono una donna tenace, ma sicuramente con tempi diversi. Ho incontrato lui che non si è lasciato intimorire e che mi ha accompagnato in questo pezzo di vita, accelerando i tempi e permettendomi di non lasciarmi andare, di non perdermi. Conosceva le risposte ancora prima che io potessi formulare le domande. Leggendomi dentro, con tanta di voglia di scoprire chi sono, con il grande desiderio di andare avanti insieme e facendo di tutto per non perdersi, giorno dopo giorno. Forse è proprio questo il segreto dei rapporti: non ancorarsi dietro ruoli prestabiliti e non dare nulla per scontato, consapevoli che tutto può cambiare in ogni momento.

Vivevo proiettata nel futuro, la mia coperta calda che mi ha sempre aiutato ad andare avanti, a nutrire i miei progetti di vita e a capire il mio posto nel mondo.

Ora vivo minuto per minuto, incapace di programmare più di una settimana alla volta, sentendomi disorientata e spesso inadeguata a questa vita troppo veloce ed immediata. Sono di un altro mondo, un altro respiro, di altri valori, quelli che ormai non si cercano nemmeno più. Vedo l’amore in tutte le sue forme e sono stupita di questa mia vita piena, che mai avrei immaginato. Orgogliosa dei miei passi in più, speranzosa per quelli che devo ancora fare e grata dell’amore che in tutte le sue forme ormai riempie completamente le mie giornate. Innamorata ogni giorno in più di questa magnifica vita piena di nuove possibilità e curiosa di sapere dove mi porterà questo nuovo anno che sta per iniziare.

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