Quando ho scelto di diventare una donna separata non sapevo a cosa stavo andando incontro. Sapevo cosa si provava ad essere figlia di genitori separati, ma non sapevo cosa significasse avere un ex marito.
Essere una donna separata significa guardare i traguardi di tua figlia e non poterli condividere con nessuno, il posto accanto a te è rimasto vuoto, l’unico condividi della tua vita è diventato quello di whatsapp, quando invii la foto del momento dopo in cui avveniva realmente quello per cui essere felice.
Essere separati significa dover sempre dire “Aspetta Vittoria rifallo?” Per poter scattare una foto che ha sempre il sapore un po’ amaro, perché quando lo rivivi per farlo vivere anche agli altri non ha lo stesso effetto, e ti accorgi che mentre lo vivevi realmente eri sempre un po’ più sola.
Essere separata vuol dire svegliarsi la mattina e darle il coraggio e la forza di affrontare la giornata anche se tu non ce la fai, guardi la macchinetta del caffè che ogni mattina bevi da sola, il contenitore degli spazzolini con solo il tuo perché lei l’ha voluto elettrico, non c’è più il rumore della lametta da barba che sbatte nel lavandino…
Essere una donna separata vuol dire dover spiegare che non cerchi un padre per tua figlia, ma un uomo che sappia accompagnarti in quei giorni in cui l’unica cosa che vorresti è abbandonarti a te stessa e possibilmente fra le sue braccia.
Essere una donna separata vuol dire dover spiegare continuamente uno “status” che ormai noi viviamo di default.
Gli altri lo etichettano come un qualcosa che deve essere cambiato.
Sei separata? Rifatti una vita
Sei separata? Prenditi il tuo spazio, hai tutto il diritto di avere un po’ di tempo per te stessa.
Ma io quel tempo non lo voglio cazzo, io voglio mia figlia quando nei week end alterni se ne va dal padre, io voglio la mia famiglia quella in cui avevo creduto potesse esistere veramente, perché posso dimenticare il passato ma non riuscirò mai a dimenticare il futuro che avrei voluto che fosse!