Non c’è una regola precisa sul perché si divorzi, le cause possono essere molteplici, ma secondo una ricerca scientifica condotta da Justin Lehmiller, psicologo della Ball State University le macro categorie in cui si possono dividere i fattori di rischio sono fondamentalmente 5:
- Il tradimento. Ebbene sì partiamo dal più scontato, se uno dei coniugi o entrambi non sono per predisposizione personale dediti alla monogamia è molto probabile che prima o poi succeda il fattaccio. Non è facile infatti cambiare drasticamente le proprie abitudini e se in gioventù si è stati ‘libertini’ non è detto che non ci si possa ricadere anche con una famiglia amorosa vicino.
- L’eta’. Ebbene sì, prima ci si sposa e più è alta la percentuale di probabilità di divorzio. Un tempo ci si sposava giovanissimi per fattori economici e sociali, ma oggi, che per altro esiste la convivenza è consigliabile aspettare un po’ prima di dire il fatidico sì. Il cambiamento che avviene dalla giovane età a quella in cui ci si sistema e si regolarizza sia il lavoro che le abitudini rischi di farci risvegliare accanto ad una persona completamente diversa da quelle che si è sposta.
- L’istruzione. Le persone laureate, secondo questo studio hanno il 78% di probabilità in più di divorziare rispetto al popolo dei diplomati che invece ha il 41% di probabilità. Questo probabilmente più che al solo titolo di studio è legato anche all’eventuale indipendenza economica che rende più facile il fatto di poter vivere autonomamente senza doversi appoggiare uno all’altra.
- La religione. Sembra che alla lunga il fatto di appartenere a due religioni diverse possa influire negativamente sul rapporto di coppia.
- La genetica. E su questo si può fare ben poco! Ma la scienza ha dimostrato che in ognuno di noi c’è una predisposizione genetica appunto a seguire le orme dei propri genitori o replicare alcuni comportamenti in modo inconscio e questo ci rende più propensi naturalmente ad un eventuale divorzio nella nostra vita.
