1 Settembre 2018

Io, separato, voglio innamorarmi ancora?

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Sono un po’ trattenuto a raccontare la mia storia. Perché non so immaginare come finirà. E non vorrei comprometterla proprio parlandone, e infine non mi è facile parlare di cose molto personali. Però d’altra parte forse può far riflettere su alcune cose che riguardano molto da vicino noi genitori single. E visto che a me piace molto ascoltare le storie degli altri (soprattutto per trarne spunti e idee nuove) allora penso che ne valga la pena.

Io sono separato da quasi tre anni. Naturalmente ho apprezzato i vantaggi di essere single: l’avere di nuovo tanto tempo libero per me. I bimbi stanno con me per le metà del tempo. Ma non mi piace stare da solo, e così dopo essermi separato con la madre dei miei figli ho avuto diverse relazioni. Di tutte prevalgono i bei ricordi e tutte mi hanno arricchito; ma poi sono finite quando mi rendevo conto che non era quello che volevo. Si può dire che ognuna ha rappresentato il superamento di quella precedente. Inizialmente mi rivolgevo a donne senza figli, e tenevo i bimbi completamente fuori. Ma non mi piaceva il fatto di avere due vite separate; e soprattutto non ci vedevo un futuro. In effetti il mio sogno è quello di una famiglia riunificata.

Un giorno ho rivisto per caso una donna che avevo conosciuto molti anni prima, per lavoro. A quel tempo tutti e due eravamo impegnati con gli stessi compagni con cui saremmo poi diventati mamma e papà; quindi tra di noi allora non ci fu altro che simpatia reciproca. Abbiamo preso un caffè e ci siamo raccontati brevemente cosa è successo in questi anni. Ed è stato sorprendente vedere quante cose avevamo in comune. Anche lei ha due figli ed è separata, anche se più di recente. È stato un incontro breve ma carico di speranza. Forse perché siamo tutti e due persone positive, che preferiscono guardare aventi piuttosto che piangersi addosso. Poi il fatto che fossimo nella stessa situazione crea sempre un certo affiatamento. Comunque se a suo tempo la trovai attraente – e non so bene per cosa – ora questo suo fascino era ancora maggiore. Insomma, ci siamo scambiati i numeri di telefono con la promessa di rivederci.

Se si chiede a cento persone cosa vuol dire amare, di certo vengono fuori cento risposte completamente diverse. So solo che tra noi due è nato in poco tempo qualcosa di forte e travolgente, che non si può che chiamare così. Se avevamo mezz’ora, ci vedevamo per un caffè. Se avevamo due ore, il modo di stare insieme lo trovavamo. Nei weekend in cui eravamo liberi, ci prendevamo cura l’uno dell’altra in modo meraviglioso. Tutti abbiamo bisogno di affetto, attenzione e amore anche se non sempre lo ammettiamo. Dormire con lei e svegliarmi con lei al mio fianco, dopo tanto tempo, è stato tanto naturale quanto inaspettato. Non ricordavo di essere stato così felice con una donna, e quando la guardavo negli occhi e li vedevo risplendere non avevo dubbi che lo fosse anche lei. Sono stati momenti indimenticabili.

Dopo circa un mese, in occasione di un weekend in cui eravamo coi bimbi, abbiamo fatto un tentativo: di coinvolgere anche loro. Forse era un po’ prematuro ed eravamo spinti dalla voglia di vederci, anche se coi bimbi chiaramente abbiamo dovuto fingere di essere amici. I bimbi si sono trovati fin da subito benissimo, sembrava fossero amici da sempre. In effetti sono quattro bimbi veramente splendidi.

Sembrava tutto così idilliaco! Ma era accaduto tutto troppo presto. Lo si capisce dopo, che è un errore: ma quando si è così presi, come si fa a trattenersi?

La relazione è durata poco: solo due mesi, o poco più. Dopo abbiamo dovuto fare i conti con la realtà. Lei aveva molto meno tempo di me, solo il weekend perché durante la settimana i figli stanno sempre con lei. E per due mesi il poco tempo che aveva dedicato interamente a noi: trascurando la casa, gli impegni, gli amici, i genitori. Vederci durante la settimana a casa sua non era facile, visto che abitiamo a mezz’ora di distanza. Il problema più grande però era rappresentato dal suo ex compagno. Di quelli che non hanno accettato la separazione, e ce la mettono tutta nel rendere la vita impossibile, non rispettando sempre gli impegni ed intromettendosi con messaggi e telefonate piene di rancore, per non parlare del pessimo atteggiamento nei confronti dei figli. Forse aveva intuito qualcosa perché si era fatto sempre più opprimente. Alla fine lei ha ceduto; così, di colpo: un fulmine a ciel sereno. “Non ce la faccio, non me la sento di affrontare una relazione così impegnativa, non sono pronta”. Quando viene a mancare di colpo un affetto così importante, sia emotivamente che fisicamente, ecco cosa succede: crisi d’astinenza. Siamo stati male tutti e due, ciascuno a modo suo: il tuo corpo te lo dice chiaramente.

Anche se eravamo rimasti in contatto, come é logico che col tempo ci stavamo perdendo di vista. Tutti e due ci siamo buttati su storie facili: di quelle, per intenderci, senza futuro. È così brutto rimanere da soli.

Ma i nostri figli chiedevano gli uni degli altri. E così dopo qualche mese abbiamo deciso di organizzare una gita con loro. Ed è stata una bellissima giornata, davvero indimenticabile. Per loro ma anche per noi. Era evidente di come stare insieme ci mancasse. Ma era altrettanto evidente di come le condizioni non ci fossero. Allora, perché tornare a stare male? Ma questo pensiero non ci ha fermato. Abbiamo lentamente cominciato a rivederci. Non come prima, naturalmente, quando era una situazione totalizzante. Ma quando si sta così bene insieme, come si fa a rinunciarci? Ma d’altra parte, come si fa a stare intimamente insieme una volta o al massimo due al mese?

In queste situazioni credo che bisogna sempre fare un sforzo, e metterci un po’ di inventiva, di immaginazione. Bisogna fare qualcosa di un po’ anormale se si vuole arrivare poi alla “normalità”. Non si può sperare che le cose si risolvano magicamente da sole.

C’ho pensato tanto. E alla fine le ho fatto una proposta, tramite una lettera. Doveva essere una sorpresa. Ma per una strano gioco del destino, ha finito per leggerla prima. Comunque la proposta, in pratica, era questa.

Stiamo bene insieme, mi sembra evidente. Quando siamo coi bimbi e quando siamo da soli. Adesso non ci sono le condizioni per impegnarsi, lo sappiamo. Ma non è detto che non ci saranno in futuro, anche se si parla di anni. Non so cosa sia più importante tra il presente, stare bene adesso, ed il futuro, cioè la realizzazione di un sogno, di un progetto molto ambizioso: andare un giorno a vivere insieme. Sono tutti e due importanti. Ma ci può essere un futuro senza un presente? Non ha molto senso! Ci vogliamo provare a credere lo stesso?

Non volevo tenerla legata a me prospettandole un futuro che, sono il primo a dirlo, sarà molto difficile che si realizzi. Ma d’altra parte se uno ci crede, se si ha davvero una forte reciproca fiducia, allora si può fare tutto.

Ora non so proprio dire come potrà andare a finire. Ho conosciuto tante donne diverse, dopo che mi sono separato, ma per me nessuna è come lei, non ho mai provato quello che provo per lei. Con nessuna sono stato così bene al presente, ma nello stesso tempo sognavo anche un futuro. Sono passati ormai più di sei mesi da quando ci siamo incontrati e con tutto quello che è successo le cose le vedo in modo più distaccato. Ma so che è lei, e solo lei la donna con cui vorrei vivere. Assieme ai suoi ed ai miei figli, quando stanno con noi. Le difficoltà che ci sono non mi pesano, o meglio non mi spaventano: le prendo come una sfida, e sono pronto a condividerle.

Non voglio metterla troppo presto di fronte ad una scelta ma d’altra parte ho anch’io ho le mie esigenze. Gli ostacoli sono grandi anche perché entrambi abbiamo dei forti vincoli. Vedremo se ci sarà la volontà di venirsi incontro. L’idea è di continuare a creare delle occasioni per vederci coi bimbi, quando li abbiamo, così come di continuare a vederci noi quando non li abbiamo. La speranza è anche quella di poter un giorno agire in modo trasparente anche nei confronti dei figli: che tradotto in termini pratici può voler dire ad esempio un pigiama party in cui loro vanno a letto insieme, e noi due facciamo lo stesso! Ma per questo è ancora molto presto, naturalmente.

Insomma, la strada è lunga, e in salita. Intanto vediamo di tenerci stretti i bei momenti del presente, stringendo un po’ i denti. E poi guardiamo al futuro come un ambizioso progetto da realizzare insieme: sono convinto che ce la possiamo fare. Ma se non andrà come speriamo, sarà stata una bellissima esperienza lo stesso: almeno ci avremo provato!

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