1 Settembre 2018

La dura lotta contro lo Stato Italiano.

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IRPEFVEDOVOSono iscritta a GenGle da più di un anno, mi sono trovata molto bene in questa comunità. Quando ho avuto modo di incontrare Giuditta ho potuto ringraziarla personalmente per il lavoro svolto, il progetto e la passione nel dare voce a chi non ha, soprattutto in Italia.

Vedo che spesso pubblicate post e articoli con riferimenti ad inchieste sugli aspetti legali giudiziari legati alla separazione e al divorzio.

Io sono una mamma single, ma non sono separata, purtroppo sono vedova. Mio marito se ne è andato colpito da un infarto all’età di 47 anni, quando nostro figlio aveva appena 13 mesi.

Volevo solo riportarvi una delle tante vicende burocratiche distorte di questo paese con cui mi sono fronteggiata in questi anni ed una mia riflessione sugli aspetti legislativi e tributari che chi nella mia condizione si trova ad affrontare nel proprio quotidiano.
Mi chiamo Giovanna, vivo a Genova, ho 38 anni madre di un bimbo di 3 anni, vedova da 2 anni. Volevo raccontarvi la  spiacevole situazione in cui mi sono trovata quando ho presentato domanda d’iscrizione di mio figlio alla scuola materna statale:

  1.   Al momento di presentare la domanda cartacea l’impiegata comunale mi ha detto che se avevo sbarrato la voce famiglia monoparentale non potevo usufruire per l’ingresso in graduatoria anche dei punti relativi alla voce “entrambi i genitori lavorano per più di 30 ore settimanali” perché non ci sono entrambi i genitori. Ho spiegato che sono sola e per di più lavoro 40 ore a settimana.
  2.   Al momento di pubblicazione della graduatoria, ho visto che avevamo pochi punti e per tale motivo ho chiamato di nuovo l’impiegata la quale, seccata mi ha risposto “di nuovo la famiglia monoparentale“, tanto ci giocate tutti convivete non vi sposate e magari lasciate la residenza separata.
    Ho spiegato che non era il nostro caso e mi ha risposto di fare ricorso tramite un avvocato.

Non mi sono voluta buttare in una causa persa con l’avvocato che già devo pagare profumatamente per il Giudice Tutelare per tutte le questioni legate all’eredità di mio marito, quindi mi sono immediatamente rassegnata e scoraggiata. 

Volevo però condividere con voi una riflessione, in questi giorni parlando con una mia amica che si sta separando ho pensato, la separazione è un evento stressante e spesso alla fine le discussioni più agguerrite tra gli ex coniugi sono relative all’assegno da versare per il mantenimento dei figli, noi vedovi invece con orfani non abbiamo l’ex coniuge con cui discutere abbiamo lo Stato Italiano che non ci tutela anzi fa di tutto per impoverire noi ed i nostri figli, che hanno perso un genitore prematuramente. Mio figlio non conoscerà mai suo padre. Ma dobbiamo ritenerci fortunati se:

  1.   Se percepiamo la pensione di reversibilità, calcolata con i contributi realmente versati da chi non c’è più, che deve aver lavorato almeno per 16 anni. 
  2.   Procedere al versamento dell’IRPEF per effetto del cumulo dei nostri redditi da lavoro dipendente con la pensione di reversibilità. Tale cumulo non si applica nel  caso gli altri redditi percepiti fossero ad esempio affitti. Ovviamente chi lavora ed è dipendente deve essere spennato
  3.   In qualche caso i nostri figli diventano autonomi fiscalmente prima di raggiungere la maggior età, e quindi addio a detrazioni fiscali.

Il mio sfogo vuole essere anche l’occasione per poter fare emergere una situazione particolare  e se possibile, denunciandola, poterla cambiare in qualche modo.

Giovanna

LADURALOTTACONTROLOSTATO

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