1 Settembre 2018

La scuola è finita. Tempo di scrutini ed esami

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È tempo di scrutini ed esami, di gioie e dolori ed i genitori, stanchi dell’anno scolastico passato desiderano una sola cosa. Di parlare d’altro, di tornare a casa e poter gioire con i propri figli, di prepararsi per le vacanze e godersi un po’ di tempo libero.

Perché la vita scolastica spesso genera tanta ansia?

La scuola è una piccola societas del nostro tempo, e, quindi, in essa vi sono tutte le contraddizioni, i paradossi ed anche le ingiustizie che quotidianamente ci troviamo a dover affrontare.

Che cosa dobbiamo fare come genitori? Insegnare ai nostri figli a non arrendersi, a superare gli ostacoli, a non abbattersi ed anche ad accettare qualche ingiustizia. Insomma, la scuola deve essere una palestra di vita, ove i nostri figli si allenano ogni giorno ed allenarsi spesso significa fatica, salvo poi arrivare al traguardo, chi prima e chi poi, tutti devono arrivarci.

E se qualcuno ha più difficoltà di altri?

Nell’ottica di cui sopra, tutti hanno diritto ad un’istruzione, lo dice la nostra Costituzione all’art. 34 e prima di essa l’art. 26 della Dichiarazione Onu, tutti i ragazzi fino al compimento del 16° anno di età e comunque tutti i capaci e meritevoli. Lo Stato, quindi, ha il dovere di facilitare l’esercizio del diritto allo studio anche in favore di coloro che hanno qualche difficoltà. Da qui, negli ultimi anni, il Ministero è soccorso in aiuto di quei ragazzi che mostravano difficoltà varie di apprendimento, dei loro genitori ed anche dei docenti che spesso si trovavano in difficoltà, adottando Linee Guida per l’inserimento a scuola di figli adottivi, di ragazzi con i più diversi disturbi dell’apprendimento. Ma, talvolta, anche le situazioni che possano affliggere una famiglia, possono incidere negativamente sul rendimento di un allievo: un lutto improvviso, la separazione dei genitori etc sono tutte cause che possono turbare in modo profondo un allievo a tal punto da pregiudicarne il rendimento scolastico.

In questi casi, è necessario instaurare un forte rapporto di collaborazione tra scuola e famiglia al fine di adoperarsi per mettere in campo tutte le strategie idonee affinché l’allievo ritrovi la fiducia in se stesso, il piacere di studiare e ricominci a vivere la societas scuola che deve includere e non escludere.

Quando occorre rivolgersi ad un avvocato?

Talvolta, la buona volontà delle parti in causa, scuola e famiglia, non è sufficiente. Ultimamente i docenti si sentono sotto attacco, non stimati e spesso accusati. I genitori, tanto presi dalle difficoltà quotidiane, si sentono incompresi. Chi ci rimette? A rimetterci sono i ragazzi che potrebbero con la conoscenza maggiore dei propri diritti ed anche dei loro doveri, superare le difficoltà e proseguire pacificamente il proprio iter scolastico. E’ in questi casi che un professionista che si occupa di diritto scolastico può essere la persona giusta che indirizza i genitori e gli allievi alla conoscenza dei rimedi e degli strumenti per vivere meglio la scuola. Ovviamente, se la situazione non è recuperabile, lo stesso professionista può verificare se la scuola abbia fatto tutto quello che la legge prescrive e se proprio ciò non fosse procedere giudizialmente.

Ricorso al TAR

L’extrema ratio è il ricorso all’autorità giudiziaria. Il ricorso si propone al TAR entro 60 giorni dalla pubblicazione degli esiti scolastici che sono atti amministrativi. Per proporre ricorso il legale necessita di aver un quadro completo della situazione e, quindi, di studiare bene gli atti che avrà richiesto alla scuola ai sensi della L. 241/90 e ss.mm.

Prima del ricorso al TAR, per mezzo del legale, se lo stesso ravvisasse irregolarità facilmente sanabili è sempre opportuno tentare una richiesta di revisione dello scrutinio in autotutela.

Parallelamente all’esposto od in alternativa è opportuno proporre un esposto all’Ufficio Scolastico Regionale, così che le illegittimità evidenziate siano note agli uffici competenti. Anche l’esposto è bene che sia proposto da un legale e si fondi su elementi concreti e violazioni ben circostanziate.

Avv. Isetta Barsanti Mauceri, Ufficio legale della Flc Della Toscana

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Insegnare ai nostri figli a non arrendersi, a superare gli ostacoli, a non abbattersi ed anche ad accettare qualche ingiustizia. Insomma, la scuola deve essere una palestra di vita, ove i nostri figli si allenano ogni giorno ed allenarsi spesso significa fatica, salvo poi arrivare al traguardo, chi prima e chi poi, tutti devono arrivarci.
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